Sylvie Esmonin
Gevrey-Chambertin
Clos Saint Jacques 2009
Gevrey-Chambertin
Clos Saint Jacques 2009
Sylvie Esmonin è laureata in Ingegneria Agronomica all'Università di Montpellier ed ha lavorato come enologa per diverse cantine ed in differenti luoghi fino al 1986 quando, a seguito della richiesta del padre Michel, ha preso in mano le redini aziendali trasformando radicalmente la filosofia del Domaine.
Se infatti fino ad allora le uve venivano vendute ai Negoce, con l'avvento di Sylvie al comando si è deciso di vinificare in proprio e di imbottigliare direttamente le prorie etichette.
Nel 1989 si è effettuato il primo imbottigliamento derivante dagli allora 3 ettari vitati di proprietà.
Nel 1998 il padre Michel va in pensione e da allora Sylvie ha ampliato il patrimonio vitato sino agli attuali 8 ettari: i vigneti sono tutti molto vecchi, alcuni piantati addrittura dal nonno.
In vigna viene praticata una meticolosa cura della salute della pianta, la filosofia è di produrre un vino "naturale" sperimentando pratiche biologiche/biodinamiche senza mai cedere a derive integraliste.
In cantina la vinificazione prevede una parte di uve non diraspate (70% vini top gamma, 30% sui vini intermedi e in assenza sul Bourgogne AOC) e l'utilizzo di soli lieviti indigeni.
L'utilizzo delle botti per l'affinamento prevede contenitori usati per i vini Bourgogne AOC e Village mentre i 1er Crù si elevano in botti nuove per l'80%.
I vini hanno uno stile molto simile alla personalità di Sylvie Esmonin: si può ben delineare una fisionomia "femminile" ma al tempo stesso energica e determinata; l'utilizzo di legno nuovo è molto ben dosato e consente di non perdere neanche un filo di aderenza territoriale dei vini.
(Tratto da Wine Is terroir)
#vinievignaioli
Se infatti fino ad allora le uve venivano vendute ai Negoce, con l'avvento di Sylvie al comando si è deciso di vinificare in proprio e di imbottigliare direttamente le prorie etichette.
Nel 1989 si è effettuato il primo imbottigliamento derivante dagli allora 3 ettari vitati di proprietà.
Nel 1998 il padre Michel va in pensione e da allora Sylvie ha ampliato il patrimonio vitato sino agli attuali 8 ettari: i vigneti sono tutti molto vecchi, alcuni piantati addrittura dal nonno.
In vigna viene praticata una meticolosa cura della salute della pianta, la filosofia è di produrre un vino "naturale" sperimentando pratiche biologiche/biodinamiche senza mai cedere a derive integraliste.
In cantina la vinificazione prevede una parte di uve non diraspate (70% vini top gamma, 30% sui vini intermedi e in assenza sul Bourgogne AOC) e l'utilizzo di soli lieviti indigeni.
L'utilizzo delle botti per l'affinamento prevede contenitori usati per i vini Bourgogne AOC e Village mentre i 1er Crù si elevano in botti nuove per l'80%.
I vini hanno uno stile molto simile alla personalità di Sylvie Esmonin: si può ben delineare una fisionomia "femminile" ma al tempo stesso energica e determinata; l'utilizzo di legno nuovo è molto ben dosato e consente di non perdere neanche un filo di aderenza territoriale dei vini.
(Tratto da Wine Is terroir)
#vinievignaioli
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