Anche ora che Domenico Clerico ci ha lasciato, sconfitto, ma mai domo, al termine della sua lunga Battaglia contro il Male, non sono d'accordo con questo suo pensiero.
«La differenza fra ‘modernisti’ e ‘tradizionalisti’ non esiste più. E se penso a botte piccola o botte grande, penso che il legno è lo strumento che ciascun produttore utilizza per fare un grande vino, seguendo la propria interpretazione personale».
Domenico Clerico…
Non ho mai amato i vini di Domenico, e l'ho detto e spiegato a chiare lettere, sfidando l'impopolarità e le regole dell'enologicamente corretto, ma con lui ho sempre avuto un eccellente rapporto umano, fatto di rispetto reciproco, di simpatia umana, di cordialità autentica, le volte che ci si incontrava.
E domani, alle 16, sarò, non potevo mancare, al suo funerale, a Monforte d'Alba.
Gli renderò omaggio, come ho fatto con gli indimenticabili Bartolo Mascarello, Giovanni Conterno, Baldo Cappellano, come ad un grande divulgatore della grandezza e della Leggenda del Barolo.
Che la terra gli sia leggera... Invito tutti oggi ad alzare in calice di vino buono e sincero in ricordo di quell'uomo forte, coraggioso, tenace, che é stato Domenico Clerico...
( tratto da Vino al Vino Le Mille Bolle Blog )
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