mercoledì 29 agosto 2018

M Fondo

Il Marzemino frizzante con il fondo.

Le bollicine per #PierFrancescaBicinelli e #CinziaCanzian, sono il sale della vita, ciò che rende piacevole ogni momento.

Le Vigne di Alice, ossia la cantina dove la creatività delle due proprietarie ha libero sfogo, è una fucina di esperimenti ben riusciti, da cui prende vita “M Fondo”, un rosso frizzante sur lie, rifermentato spontaneamente in bottiglia, dunque con la velatura classica dei vini realizzati con questa tecnica.

Nel bicchiere dunque un colore rosso rubino brillante, velato.
Poi profumi di violetta, lampone, fragoline di bosco e petali di rosa; in bocca troviamo un corpo snello e scorrevole, con un sorso sapido di ottima persistenza.

Fantastico in abbinamento ad un tagliere di salumi d’oca.

#vinievignaioli #LeVignediAlice #Pellegrini #colfondo #frizzante #ancestrale #marzemino


martedì 7 agosto 2018

Ora da Re

Nel 1985 Veronelli assaggia, su invito di Pier Mario Meletti Cavallari, vignaiolo bergamasco trapiantato in Toscana, tre campioni (di tre botti) di uno sconosciuto vino siciliano del 1932, e così racconta: << Scioccanti. Nei tre bicchieri, pur diversi, tutti gli anni che ho vissuto. Diedi fuori da matto >>

ORA DA RE, ANNATA 1932

Chacon è il nome di una e nobilissima famiglia spagnola discendente dai Goti di Siviglia; nel 1630 Joseph Chacon de Narvaez, consigliere del Re di Spagna, sbarcò in Sicilia e divenne Capitano Generale del Regno di Sicilia.
In seguito, a causa delle diversità di pronuncia, il cognome della famiglia cambiò prima in Giaccone e poi in Jacòna.
Gli Jacòna vennero investiti del titolo di Marchese della Motta e Barone di Mazzaronello; il Feudo di Mazzaronello è una vastissima contrada, oggi nel Comune di Chiaramonte Gulfi (RG): all’interno gli Jacòna avevano una grandissima fattoria con un vigneto situato tra aspri calanchi in una posizione collinare, molto elevata.
In questo vigneto si coltivavano solo vitigni autoctoni siciliani: Frappato, Calabrese e Grossonero, vitigni che ora sono alla base della doc Cerasuolo di Vittoria.
Qui la vite era allevata ad alberello, secondo l’antico modello della viticoltura greca, che consentiva la coltivazione in zone estremamente siccitose, con una resa molto bassa ossia meno di 30 quintali per ettaro.
Una delle ultime vendemmie effettuate nel Feudo fu quella del 1932 che le cronache ricordano come una grande annata; il vino venne vinificato secondo la tradizione del trappeto, all’interno del palmento della masseria, cioè le uve vennero pigiate con i piedi e in vinificazione - come era uso allora - venne aggiunta una piccola percentuale di mosto cotto.
Nel 1935 il Barone Jacòna della Motta stanco di quel vigneto che produceva così poco decise di estirparlo per sostituirlo con vigneti a tendone, al fine di avere una produzione, ben più redditizia, di uva da tavola.
Nel frattempo il vino invecchiava indisturbato nelle vecchie botti di rovere collocate in una cantina parzialmente interrata;
era un sistema di affinamento adottato dagli Jacòna, sul modello dei loro antenati Spagnoli, maestri nella produzione dello Sherry; con questa metodologia le botti subiscono parzialmente l’effetto del grande caldo estivo e nel vino avviene un lentissimo processo di “maderizzazione” che produce straordinarie modificazioni nel gusto.
Per vicissitudini familiari gli Jacòna si trasferirono a Roma e il Feudo di Mazzaronello e il relativo vino vennero dimenticati per tantissimo tempo.

Cinquant’anni dopo, la famiglia dovette vendere la proprietà e solo allora ci si ricordò di quel vecchio vino che giaceva dimenticato nelle cantine, in quelle le botti ormai coperte da una spessa coltre di polvere.
Vengono prelevati dei campioni del vino e sottoposti al vaglio di molti enologi, e di Luigi Veronelli, il quale dopo l’assaggio ne rimane affascinato.
Lo stesso vino, sottoposto al vaglio del Laboratorio di Analisi dell’Istituto Provinciale di San Michele all’Adige, lascia sbalorditi gli stessi ricercatori che non riescono a capacitarsi di alcuni valori eccezionalmente positivi e della straordinaria tenuta del vino nel tempo.
Però le botti non si possono trasportare e per imbottigliare il vino occorre demolire parzialmente la cantina e mandare sul posto un’unità tecnologica che con mille precauzioni possa imbottigliare il vino.
Delle nove botti che costituiscono la cantina soltanto tre (la n.2, la n.8 e la n.9) sono di grandissimo livello, e vengono imbottigliate singolarmente; le altre invece, pur buone, hanno subito l’ingiuria del tempo e vengono destinate alla correzione di alcuni preziosi Marsala.

Ora da Re è un vino straordinario, assolutamente irripetibile, dal colore tonaca di monaco, con un profumo di enorme complessità che rimanda a sentori tipicamente mediterranei: la zagara, il miele, il castagno; al gusto si rivela pieno, ricco, morbidissimo, potente (forte dei suoi 17°) e con una persistenza aromatica praticamente infinita.
Un grandissimo vino “da meditazione”.

#vinievignaioli #Pellegrini #OradaRe #ChiaromonteGulfi


giovedì 2 agosto 2018

La Savoia al top

Il Domaine Giachino è situato ai piedi del Mont Granier, dove nella notte tra il 24 e 25 novembre 1248, 500 milioni di metri cubi di detriti furono spinti a valle da una gigantesca frana che inghiottì sei paesi.
Nelle valli sottostanti si formarono terreni prevalentemente argilloso-calcarei, con la presenza di grossi blocchi di pietra. Nel corso degli anni solo la vigna poté essere piantata su questi terreni aspri; i suoi vini, vengono prodotti con metodi biologici, con profondo rispetto per la natura, secondo le regole di condotta previste dai marchi “AB” (certifié Agricolture Biologique) e “Nature et Progrès”.

Monfarina è un termine che si ispira a una danza tradizionale. E’ un assemblaggio di Jacquère, Mondeuse Blanche e Verdesse, sempre vinificato secondo le direttive "Nature & Progrès", e affina sui lieviti per 14 mesi.

Il vino è di colore giallo pallido; seduce per l’intensità degli aromi, infatti troviamo sentori esotici che ricordano il frutto della passione e il litchi, insieme a una mineralità che ricorda gli agrumi.

#vinievignaioli #DomaineGiachino #Savoia #Monfarina #Pellegrini