mercoledì 13 giugno 2018

Predappio Alta & Fattoria Nicolucci

Il borgo medioevale che sorge attorno l’antica Rocca fu edificato nel 1243 su precedenti rovine romane, le quali erano il presidio militare creato dalla famiglia romana degli Appi, stabilitasi nel 223 a.c. dopo la cacciata dei Galli.
Due erano le economie principali: l’estrazione dello zolfo, le cui vene permeano tutta la collina circostante il paese, e la coltivazione della vite di Sangiovese.
Anche dagli statuti comunali del 1383 si evince l’importanza della vitivinicoltura per quest’area: 10.000 ceppi per ettaro coltivati ad alberello e tutti recintati per evitare le brucature degli animali, e un consiglio degli anziani costituito per seguire tutte le fasi di coltivazione e determinare l’esatta epoca di raccolta.

E’ in questo contesto che si inserisce la famiglia #Nicolucci che dal 1885 produce Sangiovese nelle antiche cantine della rocca, dove il vino “si tempera” nel rovere.
Tutto iniziò con il bisnonno Giuseppe (detto pistulen) che produceva e vendeva Sangiovese sfuso per il circondario e per l’osteria del paese, poi il nonno Amedeo che continuò ad ampliare il giro alle osterie del Forlivese, sino ad arrivare ai giorni nostri con una impronta imprenditoriale più marcata voluta da Giuseppe, padre di Alessandro al quale ha poi passato il testimone.
Dieci gli ettari vitati di proprietà abbarbicati sull’aspra collina calcareo–argillosa, con la tipica vena di zolfo che a tratti compare nel terreno.
Una viticoltura incentrata sulla qualità, sul mantenimento di vecchi cloni di Sangiovese che da secoli si sono adattati alle caratteristiche di questo microclima.
Una viticoltura che ancora oggi detta i ritmi della vita ed una filosofia produttiva radicata nel tempo.
Il Sangiovese di #Predappio si è sempre distinto per robustezza, austerità, longevità ed eleganza nel tempo, caratteristiche per le quali veniva ricercato anche come vino da taglio per i prodotti più leggeri di pianura.

#vinievignaioli #FattoriaNicolucci #Sangiovese



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