#vinievignaioli #vendemmia17
mercoledì 30 agosto 2017
lunedì 28 agosto 2017
Gelato e vino????
Ebbene sì: anche l’alimento principe di questa estate torrida si può sposare con alcuni vini.
Non a detta di tutti, ma alcuni ne sono convinti.
Certo, con tutte le difficoltà del caso: ci hanno sempre detto - a ragione - che il freddo è nemico delle percezioni olfattive e, con molta difficoltà , di un gelato si apprezza il profumo.
Dunque l’accostamento non è semplice e immediato.
Si tratta di una scelta delicata, che richiede attenzione e competenza - dicono gli esperti dell'Istituto del gelato Italiano - però è possibile ottenere risultati gratificanti.
Innanzitutto, occorre dire che è più facile creare abbinamenti con gelati sostanzialmente “morbidi”: quindi le creme e i semifreddi, ma anche il cioccolato fondente, che con il suo gusto deciso, poco dolce, viene facilmente valorizzato da specifici vini.
Tre le regole d’oro da tenere presenti per degustare al meglio vino e gelato: innanzitutto la temperatura, il principio della concordanza e l’ordine di degustazione.
Il gelato migliore per questo tipo di abbinamento è quello ideale da gustare a temperature tra i 12 e i 15 gradi, senza il rischio di ritrovarsi con le papille gustative anestetizzate.
Il vino invece, dovrà essere servito a una temperatura un po' più più alta (un paio di gradi in più) di quella sua, ottimale.
Nel gioco degli abbinamenti, i sommelier si basano sul principio della contrapposizione e quello della concordanza. Nel nostro caso è proprio quest’ultimo ad aiutarci nella selezione del vino giusto: deve essere, infatti, dolce e non troppo alcolico per non annullare il gusto del gelato e deve essere scelto tenendo conto delle principali caratteristiche gustative del gelato stesso, come l’aromaticità e la grassezza.
Un dettaglio fondamentale, infine, è l’ordine di degustazione: il vino deve essere sorseggiato prima di gustare il gelato, mai viceversa, avvertono dall’Istituto del Gelato Italiano....
Ergo questo #délicecéleste di #Cluizel in abbinamento con il Mito dei Passiti, il Moscato Giallo #Serenade di Kaltern.
Un grande gelato francese con un grande vino dolce.
#vinievignaioli #MichelCluizel #Serenade #Kaltern #JolandadeColò
martedì 22 agosto 2017
Tempo di vacanze
Tra il tuo passato e i tuoi sogni, concediti il tempo del piacere!
#VillaSandi #Prosecco #Vacanze #summer2017 #vinievignaioli
lunedì 21 agosto 2017
sabato 19 agosto 2017
Case Basse
High security and stunning 2013 and '14 at #Soldera.
No spitting necessary (or allowed).
As for Gianfranco, 80 and going strong.
venerdì 18 agosto 2017
L'abbinamento del venerdì
BOTTARGA DI MUGGINE.
Cosa c'è da sapere al riguardo, poi una ricetta veloce e il nostro vino consigliato.
Si tratta di una antica tradizione derivata dalle popolazioni arabe e fenicie che ha trovato continuità in alcune zone del bacino del Mediterraneo e particolarmente in Sardegna nell’area oristanese degli Stagni di Cabras.
La #bottarga sono le sacche ovariche (gonadi) di #muggine (cefalo) o di #tonno #rosso che vengono salate, pressate ed essiccate seguendo le metodologie tradizionali e senza aggiungere altri ingredienti.
Sono di dimensioni più ridotte quelle di muggine, fino a 400 g, e decisamente più grandi quelle di tonno fino a 1000 g; risultano più delicate al gusto le prime e più intense le seconde.
Una ulteriore classificazione è possibile farla per la stagionatura che se più lunga rafforza le intensità gustative e la colorazione che da ambrata diventa più scura.
Difficile definire precisamente il gusto della bottarga: è un insieme di sapidità, di dolcezza, di cremosità non paragonabile ad altri essiccati.
Gli allevamenti presenti negli stagni di #Cabras forniscono muggini con gonadi di alta qualità (baffe), quando sono preparate con pesci freschissimi, appena pescati, vengono lasciate le #unghie ( in sardo “su biddiu”) una propaggine bianca che unisce le baffe all’ombelico del pesce; questa presenza ben visibile garantisce una lavorazione accurata e un prodotto di alta qualità.
I muggini degli stagni però sono in quantità limitata e molto ricercati, concorrono quindi alla produzione locale di bottarga anche gonadi importate, della stessa varietà, da acque di altri paesi sulle quali non è presente l’unghia.
In commercio è possibile trovare la bottarga grattugiata o in baffe intere se di muggine e in tranci se da tonni di grosse dimensioni.
Per ottenere migliori qualità è consigliabile utilizzare la baffa stagionata per poi grattugiarla o affettarla al momento del bisogno, strumenti adeguati sono una grattugia fine e un tagliatartufi o un coltellino senza seghetta.
La parola Bottarga che deriva dall’arabo “butarikh” indica la metodologia di lavorazione delle uova; in commercio è possibile trovare anche quelle di altre varietà di pesce e addirittura di polpo.
Il nostro abbinamento preferito, con una ricetta* semplice come gli spaghetti alla bottarga di muggine?
La #TenutadelCavaliere, Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore di #MaurizioMarchetti.
*Clicca il link http://www.cucchiaio.it/ricetta/spaghetti-alla-bottarga/ la ricetta.
#vinievignaioli #bottargadimuggine #Verdicchio #ClassicoSuperiore #TenutadelCavaliere #Marchetti
giovedì 17 agosto 2017
Ci siamo quasi
Now there are only a few days left until harvest 2017... pleasent anticipation
#vinievignaioli #anticipation #vorfreude #harvest2017 #almostready #kellereikaltern #cantinakaltern #kaltern #caldaro #grapes #vintage2017 #AltoAdigeWines #winesfromthelake #weinevomsee #vinidellago #spider #nature #passion
mercoledì 16 agosto 2017
I Grappoli del Lago
Good morning Kaltern 😊🐞#vinievignaioli #kaltern #caldaro #marienkäfer #ladybug #coccinella #summer #lovenature #grapes #whitewine #kellereikaltern #cantinakaltern #altoadige #südtirol #winelovers #harvest2017 #august #picoftheday #vineyarddetails #morethanwine #goodmorning
martedì 15 agosto 2017
lunedì 14 agosto 2017
Joachin e l'isola
La Gibilterra del golfo di Napoli.
Nel 1806 Napoleone occupò il Regno di Napoli, relegando Re Ferdinando in Sicilia. Nonostante ciò, e approfittando della scarsa attenzione dei francesi, gli inglesi -loro acerrimi nemici- occuparono l'isola di Capri, laddove stanziarono un cospicuo numero di soldati.
Oltre al particolare significato militare, di certo i francesi vivevano come uno smacco avere gli odiati inglesi proprio lì a due passi (o meglio a due bracciate) da loro, e così decisero di riconquistare l'isola: ma questo non era certamente facile, visto che l'approdo alla stessa era consentito solo dagli accessi marini di Marina Grande e Marina Piccola, fortemente presidiati dagli inglesi.
Ed allora, l'intelligenza tattica del generale Pietro Colletta (intelligenza ovviamente napoletana...) ideò una strategia: mentre si simulavano due attacchi ai porticcioli, il vero sbarco sull'isola venne effettuato dalla parte rocciosa di Anacapri, laddove i francesi -coadiuvati da un manipolo di arditi napoletani dotati di lunghissime scale- riuscirono a occupare l'isola cogliendo alle spalle gli inglesi, la cui resistenza fu vinta in pochi giorni.
Così Capri tornò nelle mani dei francesi e dei napoletani e poi solo di questi ultimi dal 1816 in poi.
Ed è facile pensare che, senza questo episodio, Capri potrebbe essere ancora oggi in mano agli inglesi: proprio come a Gibilterra, tuttora colonia britannica in pieno territorio spagnolo.
E così non si visiterebbe più la tipica "grotta azzurra", ma una insignificante "blue cave"; la famosa "piazzetta" sarebbe una ben più anonima "little square"; il locale di Guido Lembo, così osannato dai turisti, non avrebbe più l'appassionato nome di "Anema e Còre", ma quello asfittico di "Soul and Hearth"; e lì non si ballerebbe più la gioiosa tarantella ma il ben più compassato ballo del Morris.
E niente più impepata di cozze, spaghetti allo scoglio, totani e patate, o pezzogna all'acqua pazza: solo fish and chips e uova al bacon. E addio fiordilatte: a chi piace, solo blue stilton.
E di sicuro non si potrebbe avere il piacere di gustare un vino caprese come il Joaquin "dall'Isola" (da uve greco-giunghese, falanghina e biancolella), già postato, e che oggi ho voluto riassaggiare e fare assaggiare a chi non lo conosceva ancora: così raffinato nelle sue delicate note di camomilla e frutta fresca a polpa bianca, e dal sussurrato ed elegante finale minerale.
Vino unico, che oggi riconoscerei tra mille, e che solo l'esperienza e la caparbietà di Raffaele Pagano, e l'apertura mentale di Franco Senesi, potevano lasciare realizzare.
God save Capri e le sue straordinarie bellezze, fortunatamente partenopee!
Foto e testo di Luigi Delle Rose
Vino di Raffaele Joaquin Avellino Anacapri
Il resto, è poesia.
sabato 12 agosto 2017
Direttamente da UK
Experience the limited release of #Nyetimber Jeroboams & Vintage Magnums, aged to perfection & perfectly served at our seaside pop up
venerdì 11 agosto 2017
Le Ostriche e il Cartizze
Ostriche della Normandia e il Cartizze pluripremiato.
E sì, lasciamo l’abbinamento ostriche e champagne al ricco scemo; a non essere chic, ma pratici, sono proprio le caratteristiche organolettiche del mollusco e delle bollicine francesi a cozzare di brutto.
L’ostrica ha una consistenza grassa ma è soprattutto sapida e molto persistente; lo champagne ha un’acidità spiccata, acuita dall’effervescenza, che fa a cazzotti con la sapidità.
Direte voi, ma allora perché è un abbinamento così radicato nella tradizione? Perché in passato gli champagne erano più dolci e meno acidi di quelli odierni, come la maggior parte dei vini di una volta. E poi perché ci si sono messi i francesi, con le loro eccellenti doti di marketing, a fare il resto: hanno unito il loro cibo più cool con il loro vino più cool e ci hanno fatto credere che quello fosse l’abbinamento perfetto.
Oggi abbiniamo le Utah Beach di #MonsieurJeanPaul (#Normandia) e il #Brut pluripremiato di #VillaSandi che nasce sulla leggendaria collina di #Cartizze.
CAPITOLO OSTRICHE: qui abbiamo una super ostrica della Normandia (Utah Beach è il luogo dello sbarco degli alleati nel 1944) che sprigiona un'importante intesità di sapori, infatti prima sapida poi diviene dolce, con una accentuata persistenza di frutta secca.
CAPITOLO SPUMANTE: in abbinamento il Brut proveniente dal vigneto La Rivetta (Villa Sandi), una piccola e leggendaria area collinare, di pochi ettari, a Cartizze.
Si tratta di un vero e proprio CRU, straordinario nelle sue caratteristiche grazie alle favorevoli combinazioni di microclima e terreno: nasce così un vino dal colore giallo paglierino con un perlage fine, intenso e persistenre che si apre al nasco con sentori di frutta, in particolare mela golden, e fiori bianchi; in bocca è fresco e asciutto con sensazioni fruttate.
Il Cartizze, 8 volte consecutive #3Bicchieri #GamberoRosso.
#vinievignaioli #monsieurjeanpaul #ostriche #cartizze #VillaSandi #JolandadeColò #utahbeach #normandia
mercoledì 9 agosto 2017
lunedì 7 agosto 2017
La vendemmia del ventennale
Passeggiata nel vigneto.
L'inizio della invaiatura dell'#aglianico destinato a Terra di Rivolta.
Prosegue la maturazione delle uve in vista della prossima vendemmia, quella del ventennale di #FattoriaLaRivolta.
#vinievignaioli
venerdì 4 agosto 2017
L'abbinamento del venerdì
Volete lasciare senza parole i vostri ospiti con un piatto particolare, delicato e raffinato?
Magari abbinandolo ad un grande spumante italiano?
La risposta arriva da #BaccoTicità e dai suoi #Pistacchi di #Bronte e da #VillaSandi con la #CuvéeOris, il Valdobbiadene #Prosecco Superiore Docg Dry.
Ingredienti: 200 gr philadelphia o formaggio morbido spalmabile, 100 gr salmone affumicato, 8 cucchiaini di miele di Mandarino, granella di Pistacchio di Bronte #BaccoTipicità
Preparazione: ridurre in crema morbida il formaggio, fare a piccoli pezzi il salmone affumicato; mettere insieme in una terrina salmone e formaggio ed amalgamare, infine formare delle polpette con le mani e disporre in un piatto.
Potete conservare le polpette di Salmone affumicato, philadelphia, miele e pistacchio in frigorifero anche per un paio di giorni ricoprendole con della pellicola.
Prima di portare in tavola queste deliziose polpette, lasciar cadere su ognuna mezzo cucchiano di miele al mandarino e per terminare spolverare della delicata farina di pistacchio di #BaccoTipicitàalPistacchio.
Perfetto in abbinamento con il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Cuvée Oris Dry di #VillaSandi.
Giallo paglierino, dal perlage sottile e persistente, al naso esprime piacevoli note di mela gialla matura, di banana, di melone, di pera williams e di fiori di acacia; un bouquet affascinante ed intenso che apre ad un assaggio fruttato e decisamente morbido.
Una decisa freschezza lo bilancia perfettamente e lo accompagna verso un finale persistente e gradevole.
( grammi litro di zucchero pari a 17 )
#BaccoTipicitàalPistacchio di #Bronte e #VillaSandi sono un'esclusiva VINI&VIGNAIOLI.
#vinievignaioli #BaccoTipicità #Bronte #VillaSandi #CuvéeOris #Dry #ValdobbiadeneSuperioreDocg #Cru
giovedì 3 agosto 2017
Invaiatura di Pinot Nero in quel di Kaltern
Now there is added some color to our vineyards: veraison of Pinot Nero has started #pinotnero #veraison #vineyards #color #kaltern #caldaro #altoadige #südtirol #winesofsüdtirol #winelovers
mercoledì 2 agosto 2017
Valutazioni pre vendemmia Pinot Nero in quel di #Ballabio
Visione del vigneto Farfalla: clicca il link https://www.facebook.com/ballabio.vini/videos/1457083857691337/
martedì 1 agosto 2017
Vendemmia in quel di Ballabio
Vendemmia 2017 in Oltrepò Pavese, la vendemmia del Pinot Nero.
Operazioni al via presumibilmente il 10 agosto, dopo un'attenta e quotidiana osservazione della curva di maturazione.
Ad oggi massimo equilibrio delle uve di Pinot Nero ( vigneti siti tra i 350 e i 600 metri slm ) atte alla spumantizzazione, nonostante l'annata calda.
L'Oltrepò Pavese l'unica zona d'Italia veramente vocata al Pinot Nero.
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